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Roccacinema

Lagodarte realizza, all'inizio degli anni '90, la prima ed unica arena estiva del Trasimeno, allestita nel magnifico scenario della Rocca Medievale di Castiglione del Lago. Roccacinema, con oltre sessanta spettacoli in programma, costituisce uno degli eventi della stagione estiva per l'intera area.

Roccacinema 2015

APERTURA BOTTEGHINO E SNACK BAR: ore 21.00

Inizio proiezioni: ore 21.30

INGRESSI: Interi € 6.00 - ridotti € 5.00 (under 12, over 65, associazioni castiglionesi, soci coop Centro Italia)

Carnet con ingressi scontati:
5 ingressi € 25.00
10 ingressi € 45.00

TESSERA FEDELTA' (ogni 6 film il settimo in omaggio)

ARENA DEI BAMBINI - Piazzetta del Cinema Ingresso unico € 5.00

Tickets Films in English: Single tickets € 7.00 - Reduced € 5.00 (under 12)

 

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Infoline 075951099 - segreteria telefonica 0759653152
email: roccacinema@cinemacaporali.it

 

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Roccacinema 2015

martedì 12 agosto ore 21.30

Sala: Roccacinema

Titolo film: UN BOSS IN SALOTTO

Regia: Luca Miniero

Cast: Paola Cortellesi, Rocco Papaleo, Luca Argentero, Angela Finocchiaro, Alessandro Besentini.

Genere: Commedia

Anno: 2014

 

Ancora una volta Miniero fa incontrare il Nord e il Sud, in un film divertente con una Paola Cortellesi mattatrice

Recensione/Trama:

Dalle parti di Bolzano, in un cottage eco compatibile, vive una famiglia quasi perfetta comandata a bacchetta da una madre stentorea e volitiva che la mattina incita i figli Vittorio e Fortuna a dare il meglio di sé e fare il meglio per sé, dopo aver corroborato il marito con la quotidiana dose di fiducia affinché ottenga il posto di direttore di marketing nella ditta edile che domina la città e i suoi abitanti, impiegati e sudditi.
Una famiglia giovane e linda, alle prese con la competitività e laboriosità del fatidico Nord, che cela in cuor suo un terribile segreto: la madre, perfetta icona della bolzanina oltranzista, non si chiama Cristina - come tutti pensano - e non è un puro sangue e neanche un mezzo sangue, bensì è una "terrona" autentica e integrale che di nome fa Carmela. Come tutte le figlie del sud, Carmela deve fare i conti con un'ingombrante figura maschile che qui prende le sembianze di un fratello pare camorrista. Il caso vuole che in attesa del processo che stabilisca la sua affiliazione, il fratello boss venga mandato al confino bolzanino con la possibilità di attendere l'inizio del processo nella casa della sorella. Eccolo, dunque, che si appalesa in quel di Bolzano con la tuta acetata, la canottiera bucherellata, svariate catene dorate al collo e uno stuzzicadenti appeso alle labbra. Carmela ha finito di vivere e il suo castello di menzogne cade un pezzo alla volta riportandola alle sue origini in un lento risorgere dell'orgoglio meridionale.


Luca Miniero sembra non riuscire a sfuggire alla formula del Nord che incontra il Sud e viceversa, resa famosa dai film Benvenuti, anche se in questo Boss in salotto c'è qualcosa di più nel lavoro di scrittura e nella performance attoriale. Se non fosse che il regista, come ha dichiarato, ha voluto ripescare un soggetto conservato nel cassetto, scritto con Federica Pontremoli (sceneggiatrice per alcuni film di Moretti, tra l'altro), verrebbe da pensare a questo film come il tentativo estremo di tirare per i piedi la fortuna incredibile e inspiegabile (almeno per quanto riguarda il secondo, Benvenuti al Nord, davvero banale e scontato) riservata ai precedenti. Il boss di questo nuovo salotto è tutto giocato sulla contrapposizione, spesso "maccheronica" e facilona, tra usi e costumi del nord e del sud. L'elemento nuovo che libera per un attimo il film dal giogo che lo costringe ad arare sempre lo stesso campo è dato dalla suggestione dell'infiltrazione camorristica al nord. Non appena il locale imprenditore edile, anch'egli in crisi, scopre che un presunto boss della camorra è nella casa di Cristina, promuove il marito di lei, suo dipendente, nella speranza che questo scatto possa portare nuovi favori e liquidità alla sua società in crisi.
Il film, altalenante con delle cadute insopportabili (tipo la scenetta del gatto morto), si regge quasi esclusivamente sulle spalle di Paola Cortellesi - che interpreta la madre Cristina - brava credibile eclettica, un'attrice piena di talento, e Rocco Papaleo, anch'egli molto bravo, capace di vivere la sua macchietta nella credibilità quasi fumettistica in cui il regista ha deciso di relegarlo


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